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NFT cosa sono?

I Non-fungible token (NFT) sono ad oggi la nuova soluzione ad un problema che affonda le sue radici ai tempi delle stesse origini del web: gli oggetti digitali sono di principio replicabili infinite volte ma fino a poco tempo fa non esisteva nessuna distinzione tra l’originale e la copia.

9 giugno 2022 14 minuti
nft community

I Non-fungible token (NFT) sono ad oggi la nuova soluzione ad un problema che affonda le sue radici ai tempi delle stesse origini del web: gli oggetti digitali sono di principio replicabili infinite volte ma fino a poco tempo fa non esisteva nessuna distinzione tra l’originale e la copia.

Gli NFT oggi costituiscono l’ultima frontiera della dichiarazione di proprietà intellettuale e artistica. Ergo possono anche essere copiati ma l’originale resterà unico. 

Risalgono al 2017,  molto utilizzati nel mondo del gaming, gli NFT hanno vissuto nel 2021 un vero e proprio boom: visibilità e interesse da parte di investitori con ogni capacità di spesa, soprattutto nell’ambito del mercato di oggetti d’arte.

Tuttavia in questi primi mesi del 2022 il mondo si è diviso tra coloro che parlano di vero e proprio collasso del mercato e chi invece fa riferimento a dati che non fanno presagire segni di reale rallentamento.

Reale nuova frontiera o bolla speculativa? E se invece nessuno dei due scenari fosse vero?

Argomenti:

  1. Cosa sono gli NFT? 
  2. Come funzionano? 
  3. Bolla speculativa o tendenza?
  4. NFT & Mtkg
  5. Executive summary

1) Cosa sono gli NFT?

Partiamo da una definizione tecnica ma allo stesso tempo semplice che avevamo già parzialmente affrontato in Metaverso.

Un Non-fungible token è una forma di sicurezza finanziaria costituita da dati digitali archiviati in una blockchain, una forma di registro composto da celle o ledger. I Non-fungible token sono quindi associati a file digitali come foto, video e audio ed il valore di mercato di un NFT è associato al file digitale a cui fa riferimento.

Al contrario delle criptovalute che sono “fungibili” (una uguale all’altra), ogni Non-fungible token è una tantum con un proprietario certificato, anche se il file associato può essere copiato. 

“Il bitcoin sta al Dollaro USA come un Non-fungible token sta idealmente alla “Gioconda”. Tutti possiamo acquistarne una copia ma l’unica originale resta nel Louvre”. Anche se oggi l’NFT è molto di più di un’opera d’arte.

In cosa consiste la rivoluzione degli NFT?

Di base Internet ha sempre funzionato come una gigantesca fotocopiatrice: qualsiasi file digitale può essere duplicato un numero infinito di volte e ogni copia è esattamente la stessa dell’originale.

L’infinita replicabilità degli oggetti era qualcosa di per sé molto buona almeno fino a quando gli autori, siano essi artisti, atleti, cantanti, influencer o creator hanno cominciato a sentire l’esigenza di dichiarare un diritto di copyright.

Nel 2017  gli autori  si sono resi conto che le blockchain  potevano essere utilizzate per creare file digitali unici e non replicabili. E poiché questi file erano semplicemente voci su un database pubblico, chiunque poteva verificare chi li possedeva o seguirli mentre passavano di mano.

Questa è l’origine degli NFT.

In che modo gli NFT risolvono il problema della copia dei file?

Gli NFT non possono rendere impossibile copiare un JPEG, ad esempio. Ma consentono di creare risorse digitali non replicabili collegate ai JPEG che possono essere utilizzate per contrassegnare quella particolare copia del JPEG come l’originale.

Kevin Roose, autore del NY Times, viene in nostro aiuto invitandoci a pensare ai Non-fungible token come ai certificati di autenticità che potremmo ottenere se acquistassimo una scultura costosa.“La scultura potrebbe essere copiata o contraffatta, oppure qualcuno potrebbe entrare in casa tua e rubarla, ma poiché hai il certificato di autenticità, puoi dimostrare di essere il proprietario dell’originale”.

Quindi gli NFT sono un semplice certificato di proprietà?

Dal punto di vista del collezionista, sostanzialmente sì!

Chi vuole possedere un NFT, è conquistato dal concetto di poter rivendicare la proprietà dei file digitali originali e considera questa proprietà un investimento.

Queste persone, ragionando in termini economici, ritengono giustamente che la scarsità sia ciò che dà il valore a qualunque tipo di oggetto.

Fluttuazioni nel valore degli NFT: bolla o investimento?

Secondo Roose questa è la classica domanda da 40 bn USD (più o meno il valore del mercato degli NFT a marzo 2022).

Dai ragionamenti finora fatti, è possibile che le persone che investono in NFT abbiano ragione: i primi NFT un giorno potrebbero diventare preziosi quanto un Picasso originale.

Ma, come abbiamo accennato in premessa (e vedremo più avanti), il mercato NFT sembra essersi raffreddato, con valori di transazione in calo e aste annullate per gli NFT particolarmente costosi. 

Persino tra i più accesi sostenitori come ad esempio  Gary Vaynerchuk, famoso digital entrepreneur e magnate di  NFT, serpeggia qualche inquietudine sui livelli di saturazione di mercato.

2) Come funzionano gli NFT?

Gli NFT sono un fenomeno che sta coinvolgendo in maniera trasversale diversi mercati: musica, auto, l’abbigliamento e persino tacos e carta igienica.

NFT come i tulipani del XVII° secolo nei Paesi Bassi?

L’esordio delle bolle speculative avvenne ad Amsterdam, sede della prima borsa valori della Storia.

Ai tulipani, all’epoca importati dalla Turchia, si attribuivano proprietà miracolose, molti fecero ingenti investimenti (ipotecando persino la propria casa) pur di accaparrarsi qualche bulbo. Gli investimenti non andarono a buon fine.

Gli NFT di oggi sono:

  • i tulipani del XVII° secolo?
  • riflessi di universi tangibili e immateriali
  • generalmente esistono sulle blockchain di Ethereum (ETH), sebbene possano essere supportati anche da altri tipi di blockchain.

Un NFT viene creato o “coniato” da oggetti digitali che rappresentano sia oggetti tangibili che immateriali, tra cui:

  • Arte
  • GIF
  • Video e highlights sportivi
  • Oggetti da collezione
  • Avatar virtuali e skin per videogiochi
  • Scarpe da ginnastica firmate
  • Musica
  • Cibo
  • Automobili

Un solo creatore e un solo proprietario per volta

Anche i tweet contano. Il co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, ha venduto il suo primo tweet in assoluto come NFT per oltre 2,9 milioni USD.

Gli NFT possono avere un solo proprietario alla volta. I dati univoci degli NFT semplificano la verifica della loro proprietà e il trasferimento del token tra venditore e acquirente.

Gli NFT, però, possono essere  condivisi e frazionati tra più utenti, soprattutto quando si tratta di opere d’arte native digitali: si può possedere l’opera intera o frazioni di essa.

Il proprietario o il creatore può anche memorizzare informazioni specifiche al loro interno. Ad esempio, gli artisti possono firmare le loro opere d’arte includendo la loro firma nei metadati di un NFT.

I diritti d’autore relativi alle copie?

Allo stato attuale, il mercato NFT è normato solo vagamente. Il Financial Times riporta le parole della senatrice statunitense Elizabeth Warren per cui questo mercato rappresenta il “selvaggio west del nostro sistema finanziario” e che “i regolatori devono fare un passo avanti per colmare le lacune normative delle criptovalute”

Questa affermazione però non corrisponde esattamente alla realtà. Il mercato NFT è già normato attraverso gli smart contract*

Chi acquista l’NFT della copia numerata di un originale, acquista un certificato di autenticità della copia digitale. 

Questo consente all’autore di ricevere i suoi diritti relativi alla copia e costituisce un corrispettivo delle copie numerate e firmate dall’autore del secolo scorso.

*Cosa sono gli smart contract?

Dalle coperture assicurative alle transazioni finanziarie, fino ad arrivare alla proprietà intellettuale.

Gli smart contract sono protocolli informatici che facilitano, verificano, o fanno rispettare, la negoziazione o l’esecuzione di un contratto.

Il concetto teorizzato da Nick Szabo risale agli anni 90’. 

Ma è con la diffusione della tecnologia blockchain che gli smart contract hanno trovato un approdo ideale, che ne esalta le qualità: tra trasparenza e sicurezza.

Gli smart contract aspirano quindi ad assicurare una sicurezza superiore alla contrattualistica esistente riducendo i costi di transazione associati alla contrattazione stessa.

Come si utilizzano gli NFT?

Prendiamo l’esempio degli artisti: se vogliono, possono creare da sé i loro NFT e non fare più affidamento sulle gallerie per vendere la loro arte. Nel caso decidessero di appoggiarsi su una delle principali piattaforme di creazione e vendita di NFT ritroveranno invece le stesse logiche di esclusiva delle gallerie.

I casi in cui possono vendere la propria opera direttamente al consumatore come NFT esistono ma non costituiscono la totalità e comunque valgono per opere di minor valore.

Inoltre, gli artisti possono anche programmare royalties in modo da ricevere una percentuale sulle vendite ogni volta che la loro arte viene venduta a un nuovo proprietario. Questa è una caratteristica interessante poiché gli artisti generalmente non ricevono proventi futuri dopo la prima vendita della loro arte.

3) Bolla speculativa o tendenza?

Ecco qualche numero in più su questo mercato da 40 bn USD.

Le vendite su OpenSea, il marketplace più grande, avevano raggiunto quasi 5 miliardi di dollari a gennaio, ma a marzo sono scese a circa 2,5 miliardi di dollari.

Secondo il market tracker CryptoSlam, a marzo circa 635.000 persone avevano acquistato un NFT, per una media di 427 USD ciascuno. A gennaio il dato era di circa 948.000 per 659 USD di media. Assistiamo quindi a un calo.

Eppure crypto, NFT e metaverso costituiscono un insieme strettamente collegato. E i brand sembrano sempre più interessati a colonizzare questa frontiera digitale dove i token, fungibili e non, sono l’unica vera materia di scambio.

Una fase di consolidamento?

Intervistata dall’autrice di Reuters Elizabeth Howcroft, Modesta Masoit, direttore finanziario e di analisi presso la società di ricerca NFT DappRadar, ha affermato che il mercato non è in generale declino, ma piuttosto si sta consolidando dopo la sua crescita fulminea, aggiungendo che la cautela degli investitori dopo l’invasione russa dell’Ucraina a fine febbraio potrebbe aver depresso le vendite.

“Tutti si aspettavano che prima o poi avrebbe dovuto succedere un periodo di consolidamento”, ha aggiunto. “Non crollando, si sta solo consolidando”.

Un mercato per natura molto volatile

“Gli NFT possono essere come gli animali esotici e pericolosi”, Elizabeth Howcroft.

In un mercato altamente volatile in cui il valore di un bene dipende dal suo status sociale, i prezzi possono scendere drasticamente dopo un’impennata iniziale,

Nima Sagharchi, responsabile delle risorse digitali della casa d’aste Bonhams, ha affermato che, contrariamente al mondo dell’arte tradizionale, il mercato NFT può oscillare tra cicli rialzisti e ribassisti in appena una settimana.

Rispetto al mercato dell’arte tradizionale, il mercato NFT è più profondamente collegato alle logiche dei mercati azionari e valutari.

Tra volatilità e unicità di esperienza

Da una parte quindi l’elevata volatilità, dall’altra gli investitori che oggi sembrano essere sempre più disposti ad investire in un NFT solo se conduce ad una esperienza unica, come ad esempio la possibilità di accedere alla visione esclusiva di una determinata collezione.

Il curioso caso di Sina Estavi 

Ricordate il tweet del co-fondatore di Twitter Jack Dorsey, il cui NFT è stato venduto nel 2021 per la cifra monstre di 2.9 milioni USD?

Ebbene Sina Estavi, CEO della società blockchain con sede in Malesia Bridge Oracle, è l’acquirente.

All’inizio di quest’anno, Estavi ha deciso di mettere all’asta lo stesso NFT ricevendo offerte non superiori a 14.000 dollari, che non ha accettato.

Estavi appartiene alla categoria degli investitori che rifiutano di credere ad una crisi del mercato dei NFT e sostiene che quanto gli è successo sia frutto delle normali fluttuazioni di mercato. 

“Il mercato NFT è sicuramente ancora in via di sviluppo, ed è impossibile prevedere come apparirà in futuro”, ha sostenuto Estavi.

4) Non-fungible token & Marketing

Di blockchain si parla ormai già da qualche anno. Ha destato grande attenzione a partire dal 2017 con i primi picchi di valore delle crypto, mentre invece il concetto dei Non-fungible token è ancora relativamente nuovo.

Le multinazionali avevano cominciato ad interessarsi agli NFT con scopi di marketing già nel periodo pre-covid, ma proprio la pandemia sembra aver dato una decisiva accelerazione al tema.

Crypto e NFT non sono più un binomio inscindibile

Il provider di infrastrutture di pagamento crittografiche MoonPay ha lanciato a maggio un tool di NFT Checkout che consente agli utenti di acquistare un Non-fungible token senza dover utilizzare criptovalute.

Questo servizio supporta gli acquisti NFT su valute basate su blockchain come Ethereum, Flow, Solana e Polygon. Quando i consumatori acquistano un NFT utilizzando MoonPay, il token viene inviato direttamente al portafoglio crittografico dell’utente.

Le commissioni di transazione di questo servizio partono dal 4,5% per le carte e dall’1% per i bonifici bancari. MoonPay ha recentemente ricevuto un’ondata di investitori famosi tra cui Ashton Kutcher, Gwyneth Paltrow e Justin Bieber.

Correlare un pack fisico ad un NFT

La start-up neozelandese di tecnologie alimentari plant-based Natural Abundance ha lanciato un packaging fisico esclusivo basato su NFT.

Si tratta di un set di 200 pack da collezione legati all’acquisto delle sue Blueberry Plant Cakes, in esclusiva nei negozi Countdown in Nuova Zelanda.

I clienti che possiedono la confezione da collezione riceveranno un airdrop gratuito di arte digitale NFT coniata sulla blockchain ETH (Ethereum) tramite OpenSea.

Il primo Non-fungible token del brand si basa sulle parole “Nuova Zelanda”, che sono stampate anche sulla confezione fisica. Ogni lettera è dedicata a una caratteristica o icona unica della Nuova Zelanda, disegnata a mano da artisti.

Il festival degli NFT

Samsung ha lanciato nei mesi di marzo e aprile il festival artistico NFT OtherLands per incoraggiare l’uso della tecnologia nella regione nordica.

Svoltosi contemporaneamente in Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia, il festival aveva come obiettivo la creazione di un forum di incontro e collaborazione tra arte e la tecnologia.

Durante l’evento si sono svolte performance e presentazioni di progetti NFT nei settori dell’arte, della moda, della musica, del design e dell’interior design. 

Birra ed NFT

All’inizio di quest’anno Ambev’s Goose Island Beer, in Brasile, è entrata nel mercato NFT per promuovere etichette rare.

Il brand Ambev ha quindi lanciato l’annata 20′ della sua Bourbon County Stout ed è contemporaneamente entrata nel regno dei token non fungibili.

La birra, una I