Quali sono state le cose che ti hanno colpito di più del nostro approccio al lavoro? La vostra capacita di pianificazione strategica di alto livello in ogni tipo di progetto da quelli più tattici a quelli più strategici e la perfetta sintesi tra output da grande agenzia ma con la velocità e la vicinanza della boutique creativa.
Secondo te come siamo cambiati? Siete più grandi, dimensionalmente parlando. L’agenzia che prima aveva “solo un ufficio” in via Watt 37, è diventato un Gruppo. Ampliando le competenze e la professionalità. Ma - e direi per fortuna - non è stata persa la componente umana dell’agenzia taylor made, quella più piccolina che entra nei progetti e ci mette tutta la passione e l’impegno come se il progetto fosse il proprio! Adoro questo aspetto ed è quello che cerco ogni giorno con tutte le persone che lavorano con me.
Quali sono state le cose che ti hanno colpito di più del nostro approccio a questo progetto? La capacità di entrare nel progetto, immedesimandosi nella figura imprenditoriale e nelle necessità che sono molto complesse per una startup che per sua natura, ovviamente ha poche risorse e tante ambizioni. La capacità di essere modulari, di sapersi adattare, di sapersi immedesimare è stata la parte che già conoscevo ma che mi ha maggiormente colpito nella gestione del progetto Buonappetito.
Ti abbiamo prima di tutto proposto un metodo di lavoro, su cui fondare l’identità e la comunicazione della tua marca. Cosa ti ha colpito di questo metodo? Due gli aspetti che trovo interessanti: il lavorare e definire in profondità il posizionamento del brand, i suoi valori fondanti per poi guidare il processo creativo. La visione, come impone la comunicazione oggi della marca, a 360 gradi e multicanale.
L’agenzia di un tempo si è evoluta al passo con la trasformazione digitale del contesto attuale e si è sviluppata in un gruppo composto da business units ancor più specializzate nelle diverse discipline della brand identity e della comunicazione. Credo anche che l’approccio e l’attitudine, che per me restano il punto di forza dell’agenzia, non siano cambiati negli anni e con la crescita.
Artefice ti fa partecipe del percorso di pensiero e poi il pensiero diventa tuo. Io penso che questo sia uno degli elementi che innescano un rapporto positivo con i partner di lavoro. Questa capacità di raccontare il percorso del progetto e le sue motivazioni sono convincenti perché dietro ci sono le professionalità. Professionalità che nel tempo sono via via cresciute seguendo un po’ anche l’evoluzione del mondo e del business accrescendo la sua capacità di offrire valore.
I nostri percorsi di crescita hanno tratti in comune: da occuparci, in maniera più esecutiva, di packaging e massmarket siamo passati ad occuparci di strategia di branding e comunicazione mantenendo inalterata la capacità di unire pensiero ed esecuzione. Io sono cresciuto professionalmente e voi eravate sempre lì con me!