Interviste

Intervista a Francesco Berardi

Quali sono state le cose che ti hanno colpito di più del nostro approccio a questo progetto? La capacità di entrare nel progetto, immedesimandosi nella figura imprenditoriale e nelle necessità che sono molto complesse per una startup che per sua natura, ovviamente ha poche risorse e tante ambizioni. La capacità di essere modulari, di sapersi adattare, di sapersi immedesimare è stata la parte che già conoscevo ma che mi ha maggiormente colpito nella gestione del progetto Buonappetito.

10 gennaio 2023 5 minuti
Francesco Berardi

Oggi parliamo con Francesco Berardi Amministratore & Founder Buonappetito.it

Buonappetito è un Marketplace dove trovare le eccellenze di piccoli produttori italiani vocati alle produzioni tipiche. La sua mission è quella di offrire, a chiunque nel mondo ami il cibo italiano, le migliori produzioni della filiera agroalimentare di tutte le regioni italiane raccontandone i valori, la storia e le caratteristiche distintive. arteficegroup ha affiancato come partner strategico Buonappetito in un percorso di branding che ha definito le fondamenta dello sviluppo della strategia di posizionamento, di identità visiva e di linguaggio di comunicazione; lo studio e lo sviluppo del sito di e-commerce su piattaforma VTEX, cuore del Marketplace; la progettazione della user experience e della user interface del Marketplace, compresa l’integrazione con l’ERP Oracle Netsuite, fino allo studio della strategia SEO per il lancio.

  1. Come è nata la collaborazione sul progetto Buonappetito?
    Avevo già lavorato con voi nella mia precedente esperienza in Raspini. Quando è nato Buonappetito, io mi sono rivolto ad una agenzia totalmente digital per farmi supportare e portare avanti lo sviluppo del progetto, ma quando si è trattato di iniziare a ragionare su come avremmo dovuto sviluppare il sito, su quale avrebbe dovuto essere l’architettura dell’e-commerce sono emerse delle problematiche non tanto dovute alla mancanza di professionalità ma sull’approccio troppo rigido al lavoro di questa agenzia che non ha saputo adeguare, cambiare il proprio punto di vista rispetto alle nostre necessità e alle peculiarità del progetto Buonappetito.
    Noi ad esempio, avevamo la necessità di usare una piattaforma nativamente fatta per il Marketplace, volevamo far partire l’attività e non pensare solo a trovare un investitore che ci desse la possibilità di entrare sul mercato in maniera pesante. A quel punto allora ho pensato ad arteficegroup e ho chiamato Alessandro Butti raccontando il progetto e la mia difficoltà a trovare delle soluzioni con una agenzia troppo focalizzata sulle competenze specifiche.
    Avevo bisogno di lavorare con qualcuno che conoscesse me, il mio modo di ragionare ed entrasse nel progetto in tutti i suoi aspetti, quasi come se fosse un “suo progetto”. Siccome la vostra capacità di “calarvi” nei progetti era ciò che mi aveva colpito di voi quando lavoravo in Raspini, e, visto che nel progetto Buonappetito ci sono aziende che sono molto simili a quelle che avete come clienti, ho pensato che potevate essere l’agenzia giusta per affiancarmi nello sviluppo del progetto.
    In quel periodo tra l’altro dovevamo presentare un preventivo a Puglia Sviluppo l’ente che finanzia Tecnonidi, misura agevolativa per le startup attraverso la quale abbiamo ricevuto fondi per il sito, per l’implementazione dell’ERP e per altri costi di gestione vari. Con grande velocità organizzammo con voi una call in cui abbiamo messo insieme un’ipotesi di piano di intervento molto convincente che mi ha portato a decidere che arteficegroup sarebbe stata l’agenzia che avrebbe sviluppato il marketplace e poi si sarebbe occupata anche di altri aspetti del nostro piano di marketing.
  2. Quali sono stati i passaggi secondo te fondamentali del progetto?
    Il primo è stato quando arteficegroup ha detto “ok, ci stiamo. Ci interessa fare delle ipotesi per capire se possiamo essere la vostra agenzia di riferimento”. L’altro passaggio fondamentale è stato quando abbiamo dovuto mettere mano veramente alla costruzione del sito e dalle parole siamo passati ai fatti. Aldilà di qualcosa che abbiamo dovuto aggiustare in corso d’opera, secondo me la capacità di centrare l’esigenza in tempi e costi ragionevoli è stato un altro momento fondamentale del progetto. Sono sicuro che ce ne saranno altri in futuro perché la collaborazione continua. Noi adesso dobbiamo scalare, fare delle campagne, dobbiamo impostare un manifesto della comunicazione. Mi aspetto che questo diventi un altro passaggio fondamentale del progetto, cioè quello di far entrare Buonappetito sul mercato non soltanto con il sito ma con un piano integrato di comunicazione che ne rispetti la natura e contribuisca al suo successo.
  3. Quali sono state le cose che ti hanno colpito di più del nostro approccio a questo progetto?
    La capacità di entrare nel progetto, immedesimandosi nella figura imprenditoriale e nelle necessità che sono molto complesse per una startup che per sua natura, ovviamente ha poche risorse e tante ambizioni. La capacità di essere modulari, di sapersi adattare, di sapersi immedesimare è stata la parte che già conoscevo ma che mi ha maggiormente colpito nella gestione del progetto Buonappetito.
  4. 3 parole che ci definiscono
    EMPATIA, sia di tipo personale che di business. FLESSIBILITA’, nel senso che pur cambiando, per i motivi più vari, continuamente i piani delle aziende, e in una startup ancora di più, il fatto di essere flessibili è una dote che non è scontata. Infine io direi REATTIVI: quando chiedo qualcosa è difficile che io mi senta dire: “no”, oppure “ci vuole troppo tempo” o “è sbagliato”. arteficegroup è sempre pronta a rispondere ad una esigenza, discutendone certo, e a volte arrivando anche alla conclusione che l’idea non era poi quella giusta da sviluppare ma comunque siete “sempre sul pezzo”. Questa è una cosa che per un cliente è fondamentale.