Interviste

Intervista a Francesco Cibò

L’agenzia di un tempo si è evoluta al passo con la trasformazione digitale del contesto attuale e si è sviluppata in un gruppo composto da business units ancor più specializzate nelle diverse discipline della brand identity e della comunicazione. Credo anche che l’approccio e l’attitudine, che per me restano il punto di forza dell’agenzia, non siano cambiati negli anni e con la crescita.

23 novembre 2021 3 minuti
Francesco Cibò

Oggi parliamo con Francesco Cibò – Global Marketing and Communication Director _ Dr. Schär

Quando ci siamo conosciuti? 
Ci siamo conosciuti alla fine del 2005, dopo aver passato i miei primi anni di carriera in agenzia, ero appena stato assunto in Coca-Cola Italia per occuparmi dell’advertising ed entrai in contatto con Artefice come una delle agenzie che facevano parte del roster di partner con cui l’azienda collaborava per la parte di packaging, promozioni e campagne.

Ti ricordi quale è stato il primo lavoro fatto insieme?
Coca-Cola era sponsor delle Olimpiadi Invernali di Torino che vedevano l’Italia come centro delle attività globali di attivazione dell’evento, e a supporto dell’iniziativa, stavamo lanciando delle campagne per Coca-Cola e per Powerade. Come potrete facilmente immaginare il periodo era estremamente intenso e caotico e Artefice ci stava aiutando a gestirlo, occupandosi della realizzazione del packaging e dei materiali promozionali e di affissione della
campagna. Il primo che conobbi fu Maurizio Catalfamo con cui stavamo gestendo l’implementazione di affissioni speciali di grande formato.


Cosa ti aveva colpito allora?
Di Maurizio mi aveva colpito la disponibilità, la dedizione e l’approccio proattivo alla risoluzione dei problemi. Cosa che ho ritrovato come approccio e come caratteristica anche nel resto del team dell’agenzia.


Come è stato ritrovarsi in un altro contesto?
Ho iniziato a ricoprire dei ruoli regionali che mi hanno portato a lavorare vari anni all’estero in America Latina e non avevo più avuto modo di lavorare con il team. Sono ritornato in Italia da quasi 3 anni avendo avuto l’opportunità di entrare in Dr Schär ad occuparmi della gestione globale della marca e della comunicazione.


Come è nata la collaborazione sui progetti Dr. Schär?

Avevamo bisogno di un partner che ci aiutasse nella declinazione, esecuzione e della gestione globale del nostro packaging e sapevo di trovare in Artefice un partner all’altezza della complessità e importanza del progetto.


C’è un progetto in particolare di quelli fatti insieme che secondo te è stato particolarmente
significativo? perché?

Partendo dal redesign globale della marca, ci avete aiutato a sviluppare il brand book dandoci degli spunti molto importanti per quanto riguarda la declinazione del design e la gestione della marca sul digital.

Secondo te come siamo cambiati?
L’agenzia di un tempo si è evoluta al passo con la trasformazione digitale del contesto attuale e si è sviluppata in un gruppo composto da business units ancor più specializzate nelle diverse discipline della brand identity e della comunicazione. Credo anche che l’approccio e l’attitudine, che per me restano il punto di forza dell’agenzia, non siano cambiati negli anni e con la crescita.


3 parole che ci definiscono
Ascolto, dedizione e passione.