Siamo abbastanza grandi da garantire risultati concreti, siamo abbastanza piccoli per accompagnarti in ogni step progettuale.
Dal dito alla luna.
Consumer and SMB Marketing Director TIM
Io so che ogni volta che chiamo perché c’è qualcosa di importante da fare, Artefice, a partire dai suoi soci, c’è sempre. Con loro c’è un rapporto tale per cui non abbiamo bisogno di filtri. lo spirito è rimasto quello di un luogo dove ci sono delle persone che lavorano e che prendono a cuore i progetti dei propri clienti, le loro esigenze e che partecipano dei successi, ma anche degli errori dei clienti con grande entusiasmo, onestà, dedizione e con la capacità di affrontare i problemi con leggerezza.
Oggi parliamo con Luca Casaura, Consumer and SMB Marketing Director TIM
Quando ci siamo incontrati per la prima volta? Dove lavoravi e cosa facevi?
Ho incontrato Cisco, Luca e Pier nel 97/98 in Lever quando lavoravo sui marchi Cif e Vim.
Era il mio primo lavoro dopo l’università.
Cosa ricordi del primo progetto fatto insieme?
Ci siamo conosciuti per un progetto su Vim Universale. Dovevamo realizzare l’etichetta del prodotto e del materiale di presentazione al trade. Ricordo il progetto perché il prodotto aveva un posizionamento molto particolare, era un gel con un pack arancione molto diverso da tutti gli altri e la pubblicità era stata fatta con un campione di motocross che realizzava delle performance pazzesche con la sua moto dentro ad una cucina, sporcandola all’inverosimile. Non conoscevo Cisco e Pier ma avevo incrociato Luca all’università perché abbiamo la stessa età e abbiamo frequentato la stessa facoltà e ricordo che è arrivato all’appuntamento con delle mèches bionde e degli occhialoni gialli e avvolgenti stile Bono Vox! Se non ricordo male la riunione l’abbiamo fatta nel cortile della Lever fumando una sigaretta; un approccio molto informale e decisamente inusuale per la cultura aziendale Lever di quegli anni. Poi ci siamo visti nel primo ufficio di Artefice, in Via S. Vincenzo, e da allora abbiamo sempre collaborato. In tutte le aziende in cui ho lavorato, in tutti i paesi in cui sono stato non ho mai smesso di lavorare con voi.
Quale altri progetti ricordi?
Ne abbiamo fatti una miriade insieme. Da Lever sono passato in Danone, dove abbiamo veramente lavorato a tantissimi progetti. Ricordo ad esempio il progetto di Danito sui Pokemon. Avevamo un accordo con Nintendo per utilizzare i personaggi dei Pokemon sulle confezioni dei nostri prodotti e dovevamo riprogettare tutti i pack e tutte le sleeve. Io ero molto giovane e non sapevo cosa comportasse lavorare con Nintendo…è stato complicato, ci sono stati momenti difficili ma ci siamo anche divertiti tantissimo. Abbiamo passato non so quante ore insieme a rivedere ogni singolo particolare del lavoro…ma anche a mangiare pizze e bere birra insieme! Questo è uno dei progetti ma ne abbiamo fatti veramente tantissimi. Dai primi progetti grafici sulle etichette e sui packaging al concept store di unOxygen bar progettato per Actimel, da progetti per eventi a progetti di comunicazione. Quando sono passato in Costa Crociere ho “riscoperto” Artefice per i progetti che riguardavano il Retail Design. Abbiamo lavorato al rifacimento dei bar, ristoranti, gelaterie di tutte le navi, abbiamo lavorato all’identità grafica del marchio…Qualsiasi cosa io abbia fatto nella mia carriera, Artefice è stata al mio fianco.
Anche quando ero a Parigi come Direttore Marketing di Danone, una delle prime cose che ho fatto dopo pochi mesi di ambientamento è stato chiamarvi per lavorare assieme! Avevamo su Parigi un vostro account dedicato e siamo riusciti a sviluppare tanti progetti insieme anche Oltralpe…e non avete lavorato solo con il mio dipartimento! Una costante con voi durante la mia carriera è che anche quando non avevo la responsabilità di tutto il marketing, oppure cambiavo azienda o paese, Artefice aveva comunque la capacità di farsi apprezzare da tutti e alla fine è sempre diventata l’agenzia di riferimento anche per i marchi su cui non lavoravo direttamente.
Quali sono stati i motivi che ti hanno spinto a lavorare con noi per tutti questi anni?
Quella con voi è sempre stata una collaborazione di cui sentivo di aver bisogno. Lavorare con Cisco, Pier, Luca e Maurizio è come lavorare con una famiglia.
Io so che ogni volta che vi chiamo perché c’è qualcosa di importante da fare, Artefice, a partire dai suoi soci, c’è sempre. Con loro c’è un rapporto tale per cui non abbiamo bisogno di filtri. Lavoriamo come se stessimo lavorando nella stessa azienda e comunque tra persone che si conoscono da così tanto tempo che non hanno bisogno di fare giri di parole per dirsi le cose. Questo per me è un grandissimo vantaggio perché io so che mi posso fidare totalmente di loro perché non farebbero mai una cosa che non pensano sia quella giusta, a meno che non gliela imponga. Il che, a mia memoria, non è mai successo.
Artefice ha una forte onestà intellettuale: vi formate un’idea e la portate avanti con forza. Si discute, ovviamente, non sempre ci troviamo d’accordo, ma il confronto avviene sempre nel rispetto dei ruoli, con franchezza e trasparenza.
Voglio aggiungere anche che voi lavorate tantissimo e sodo e lavorare tantissimo e sodo fa parte anche della mia cultura, ma tutte le volte che abbiamo lavorato insieme, anche quando abbiamo dovuto affrontare problemi, difficoltà e complicazioni, non c’è mai stata pesantezza. Abbiamo lavorato tanto ma ci siamo anche divertiti tanto insieme. Io so che insieme una soluzione si trova sempre, qualsiasi sia la sfida da affrontare.
Nel corso di questi anni il tuo lavoro è cambiato e anche i progetti fatti insieme sono diventati più compositi e articolati. Secondo te siamo cambiati? Come?
In realtà quello che penso è che voi potete cambiare luogo, potete cambiare sede, potete e siete diventati più grandi, potete allargare il vostro spettro d’azione, ma alla fine lo spirito di quell’appartamento in Via S. Vincenzo è rimasto lo stesso.
Quindi si, siete cambiati perché siete diventati più grandi, più articolati, perché siete cresciuti, le persone che lavorano in Artefice adesso sono molte di più, ma lo spirito è rimasto quello di quell’appartamento e cioè un luogo dove ci sono delle persone che lavorano e che prendono a cuore i progetti dei propri clienti, le loro esigenze e che partecipano dei successi ma anche degli errori dei clienti con grande entusiasmo, onestà, dedizione e voglio ribadirlo ancora, con la capacità di affrontare i problemi con leggerezza, senza mai dimenticare che in fondo, dopo quello delle rockstar, il nostro è il lavoro più bello del mondo…
Per finire: 3 parole che ci definiscono
FATE SUCCEDERE (le) COSE
Siamo abbastanza grandi da garantire risultati concreti, siamo abbastanza piccoli per accompagnarti in ogni step progettuale.
Dal dito alla luna.