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Intervista a Maria Giordano

Secondo te come siamo cambiati? Siete più grandi, dimensionalmente parlando. L’agenzia che prima aveva “solo un ufficio” in via Watt 37, è diventato un Gruppo. Ampliando le competenze e la professionalità. Ma - e direi per fortuna - non è stata persa la componente umana dell’agenzia taylor made, quella più piccolina che entra nei progetti e ci mette tutta la passione e l’impegno come se il progetto fosse il proprio! Adoro questo aspetto ed è quello che cerco ogni giorno con tutte le persone che lavorano con me.

9 febbraio 2023 3 minuti
Maria Giordano

Oggi parliamo con Maria Giordano Marketing & Trade marketing Director @ Flli Polli Spa

Quando ci siamo incontrati per la prima volta? Dove lavoravi e cosa facevi?

Ci siamo incontrati nel 2007, in Via Paolo di Dono 3/A, a Roma. Nella gloriosa Unilever. All’epoca lavoravo come Brand Manager di Capitan Findus.

Ti ricordi quale è stato il primo lavoro fatto insieme? 
Come dimenticarlo, è stata la new brand architecture di Capitan Findus. Abbiamo lavorato insieme sulla creazione del nuovo logotype e di tutto il packaging system.
Ricordo ancora quel pomeriggio, quando incontrai per la prima volta Pier e Ale: la mia coppia del cuore! Il primo altissimo, maglietta rossa, sguardo concentrato e una lunga coda da cavallo – più che un creativo sembra un buttafuori. Il secondo giovane, gentile, frizzante e amabilmente sorridente – più che un account sembrava un catechista.
Pensai… “che strana coppia…” e non avrei mai e poi mai immaginato che questa strana coppia sarebbe diventata la mia coppia preferita con cui condividere diversi percorsi di sviluppo e
avventure professionali, né tanto meno di lavorarci così tanti anni! Battute a parte, il progetto su Capitan Findus fu un lavoro mastodontico, importante, che contribuì in maniera decisiva – insieme ad un impianto completo di comunicazione a 360°- a rilanciare il marchio, fermare l’avvento delle Private Label e rafforzare la leadership indiscussa del brand che all’epoca beneficiava di una market share di oltre il 70% ed era pesantemente esposta all’attacco delle marche private.

Cosa ti aveva colpito allora?
Al di là della “strana abbinata”, sicuramente il pensiero strategico, la capacità di mettersi al posto del cliente, ascoltarlo, capirlo e seguirlo in tutto il percorso.
Quale sono stati i motivi che ti hanno spinto a lavorare con noi per tutti questi anni? Il servizio: ho sempre vissuto questa nostra collaborazione come una vera e propria partnership,
un pieno coinvolgimento di tutto il team – sia creativo che di accounting – a supportarmi, sia nei tempi che nel budget, trovando sempre LA risposta migliore al progetto.

C’è un progetto in particolare di quelli fatti insieme che secondo te è stato particolarmente
significativo? perché?

Sono tanti i progetti significativi. Volgendo lo sguardo alle esperienze più recenti, direi che uno dei progetti più interessati è stato lo sviluppo del nuovo logo Polli1872.
Era il 2016, ero appena entrata in azienda e avevo l’obiettivo di “donare nuovo smalto” al marchio.
Decisi di partire proprio dal suo logo, prima di toccare le altre leve della segmentazione di portafoglio, packaging design e Pos communicaton. Fu uno studio interessante ma allo stesso tempo molto intenso.
Nel giro di 2-3 settimane approdammo ad una proposta davvero impattante, che convinse immediatamente tutti in Azienda, dall’AD alla Proprietà, così tanto da decidere di saltare qualsiasi test consumatore e uscire subito sul mercato. Una cosa quasi impensabile in qualsiasi altra realtà multinazionale. E invece il mercato ci diede ragione. Quel logo ovviamente è ancora quello che oggi usiamo in tutte le comunicazioni e per cui moltissime persone, dai consumatori ai clienti, ci hanno fatto molti complimenti!

Secondo te come siamo cambiati?
Siete più grandi, dimensionalmente parlando. L’agenzia che prima aveva “solo un ufficio” in via Watt 37, è diventato un Gruppo. Ampliando le competenze e la professionalità. Ma – e direi per fortuna – non è stata persa la componente umana dell’agenzia taylor made, quella più piccolina che entra nei progetti e ci mette tutta la passione e l’impegno come se il progetto fosse il proprio! Adoro questo aspetto ed è quello che cerco ogni giorno con tutte le persone che lavorano con me.

3 parole che ci definiscono
CREATIVITA’, EMPATIA E AFFIDABILITA’