Ecoinnovazione
Chi cerca il lemma ECOINNOVAZIONE sul dizionario Treccani non lo trova, eppure già nel 2017 […]

Chi cerca il lemma ECOINNOVAZIONE sul dizionario Treccani non lo trova, eppure già nel 2017 l’Agenzia per il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) aveva predisposto un protocollo intitolato ECO-i Manual Ecoinnovation Implementation Process, che è una guida per aiutare lei imprese a mettere in pratica i meccanismi di implementazione delle logiche ecoinnovative.
Ma cosa si intende esattamente quando si parla di ecoinnovazione?
Ancora prima del 2017, nell’aprile 2016 Greenreport la descrive come
“un elemento sempre più decisivo per permettere un disaccoppiamento tra crescita economica e pressione ambientale”.
La Commissione Europea infatti identifica nell’ecoinnovazione la chiave per la competizione futura nelle produzioni industriali dell’Europa.
Per comprendere meglio il senso di questo processo analizziamo le 6 fasi principali che compongono l’ECO-i Manual.

- PREPARAZIONE
Il primo momento riguarda l’analisi del contesto in cui l’azienda si trova ad operare: ogni scenario presenta delle opportunità e delle aree problematiche, ad esempio vanno tenuti in considerazione elementi come l’evoluzione dell’economia circolare in quella data zona e in quel dato momento: le capacità di raccolta differenziata dei rifiuti, quelle del loro riciclo o compostaggio. Oltre a quelle della sensibilità diffusa rispetto al tema ambientale dell’insieme della società. Ci sono poi le esigenze di ottimizzazione economica dell’impresa che si avvia ad intraprendere il percorso. Si tratta di un insieme di fattori che definiscono lo scenario di quella che sarà l’ecoinnovazione possibile per quel dato progetto.
- STRATEGIA
Una volta preso atto del contesto si imposta una strategia.
Si tratta in realtà di un approfondimento della fase 1.
Questa fase prevede una raccolta di informazioni molto dettagliate che finalizzano quanto era stato abbozzato in precedenza per impostare definitivamente quella che sarà la strategia dell’attività in progetto.
- SVILUPPO DEL MODELLO DI BUSINESS
E’ chiaro che l’implementazione dell’ecoinnovazione passa attraverso lo sviluppo di nuovi modelli di business.
Vanno quindi analizzate le performance in termini di sostenibilità del modello di business esistente verificandone tutte le potenzialità di innovazione per definire le aree di miglioramento e stabilire i presupposti per lo sviluppo di un insieme di modelli di business alternativi o implementali, per arrivare alla selezione di quello che maggiormente va incontro alle esigenze dell’azienda.
- ROAD MAP
A questo punto si tratta di costruire una tabella di marcia che definisca tutti i passaggi e i progetti operativi che supportino concretamente il modello di business che si è scelto.
- IMPLEMENTAZIONE
La fase 5 è il cuore di tutta l’operazione. Questo è il momento in cui le idee si fanno pratica, è un momento di dimostrare flessibilità ma anche creatività di fronte al sorgere di eventuali problematiche in fase di realizzazione: si tratta di trovare le soluzioni migliori per risolverle in corso d’opera.
- REVISIONE
La fase conclusiva è il momento di verifica.
Una valutazione del progetto e delle attività che l’hanno composto che permette di aggiornare la strategia e il modello di business per perfezionarne i momenti critici.
L’ecoinnovazione è un percorso evolutivo strettamente connesso a quello dell’economia circolare, allo sviluppo di polimeri nuovi di origine non fossile, alla riduzione di utilizzo di materia vergine a favore dell’impiego di materia riciclata, alla riduzione dell’impronta ambientale dei processi produttivi.
E’ quindi uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per perseguire l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile. In particolare per quanto riguarda il futuro del packaging delle FMCG.
Ed è al centro dell’attenzione di tutta ArteficeGroup che identifica nella sostenibilità uno dei valori cardine della sua cultura aziendale e che attraverso il Brand language design interpreta un simile approccio e modello iterativo.