Sostenibilità

Packaging e consumatori

La cultura del “fare, consumare, gettare” sta cambiando e proprio per tracciare i nuovi comportamenti dei consumatori, Two Sides, un’iniziativa no profit che promuove la diffusione di informazioni documentate sulla sostenibilità della carta e del suo processo di stampa, ha commissionato a Toluna uno studio europeo su quasi 6.000 consumatori. Nel report “Il packaging agli occhi del consumatore europeo -2020” si traccia un quadro sulle preferenze e gli atteggiamenti delle persone verso il packaging.

22 giugno 2020 5 minuti
mobile phone with green recycling sign and mesh bag

La cultura del “fare, consumare, gettare” sta cambiando e proprio per tracciare i nuovi comportamenti dei consumatori, Two Sides, un’iniziativa no profit che promuove la diffusione di informazioni documentate sulla sostenibilità della carta e del suo processo di stampa, ha commissionato a Toluna uno studio europeo su quasi 6.000 consumatori. Nel report “Il packaging agli occhi del consumatore europeo -2020” si traccia un quadro sulle preferenze e gli atteggiamenti delle persone verso il packaging.

Nel sondaggio sono stati trattati temi relativi a:

  • Preferenze su diverse tipologie di imballaggio
  • Comportamenti “virtuosi” adottati dai consumatori
  • Imballaggio e shopping online
  • Percezioni sul tema del riciclo
  • Etichette ambientali
  • Shopping bag

Diverse tipologie di Imballaggio

L’argomento della sostenibilità è molto sentito quando si parla di imballaggi proprio perché, una volta esaurito il loro scopo di proteggere e fornire informazioni sui prodotti, tendono ad essere gettati. La produzione di scarti non facilmente riciclabili gioca un ruolo importante nella scelta dei materiali da imballo preferiti dai consumatori ma anche altri attributi di carattere più pratico hanno il loro peso.

4 sono stati i materiali presi in esame: carta/cartone, vetro, plastica e metallo e in tutti i paesi europei la carta e il cartone sono risultati essere il materiale di imballo preferito per diversi indicatori tra i quali la sostenibilità (72%), migliore per l’ambiente (62%), facilità di riciclo (57%). Il vetro invece viene preferito perché è riutilizzabile (55%) offre una migliore protezione (51%) ed è preferibile per l’aspetto e il tatto (41%). Il metallo invece viene preferito perché è più forte e robusto (51%). La plastica non ha raccolto in media pareri favorevoli.

I comportamenti dei consumatori

Le politiche governative sulla riduzione dei rifiuti hanno portato i Produttori e la Distribuzione a migliorare le credenziali ambientali della propria attività. Anche la consapevolezza dei consumatori rispetto all’impatto del packaging sull’ambiente è sempre più presente nei comportamenti e nelle scelte adottate. In particolare circa il 60% degli intervistati dice di “fare qualcosa” per ridurre il consumo degli imballaggi di plastica e di essere disposto a pagare di più un prodotto imballato con materiali sostenibili (44%). Il 46% già acquista da rivenditori che stanno eliminando la plastica dai loro imballaggi e il 58% concorda sul fatto di scoraggiare l’uso di imballaggi non riciclabili imponendo delle tasse.

Lo shopping online

Anche nello shopping online il 66% dei consumatori predilige prodotti imballati nella carta piuttosto che nella plastica e il 73% inoltre preferisce imballaggi non sovradimensionati rispetto ai prodotti contenuti.

Il riciclo

Attualmente in Europa viene riciclato circa il 67% degli imballaggi ma ancora circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani e l’irresponsabile smaltimento dei rifiuti ha un impatti molto negativo dell’ambiente.

Quale è la percezione dei consumatori relativamente alla questione del riciclo?

In genere possiamo dire che la percezione del tasso di riciclo dei materiali presi in esame è sempre in media più bassa del tasso di riciclo reale.

Il 30% degli intervistati ritiene che per carta e cartone il tasso di riciclo superi il 60% mentre il reale tasso di riciclo è dell’85%;

per la plastica invece il tasso di riciclo reale è del 42% e circa il 36% delle persone ritiene che questo tasso si aggiri tra il 20% e il 39%;

il vetro viene riciclato nel 74% dei casi ma solo il 23% dei consumatori ritiene che il vetro abbia un tasso di riciclo superiore al 60%.

Infine per i metalli il tasso reale e dell’80% mentre solo il 17% degli intervistati ritiene che il metallo abbia un tasso di riciclo di oltre il 60%.

Le etichette ambientali

Le etichette ambientali sono un fattore importante nell’imballaggio in quanto dovrebbero permettere ai consumatori di capire gli attributi ambientali di un prodotto e del suo packaging per influenzarne le decisioni di acquisto. Ma quali sono le etichette più riconosciute e alle quali viene attribuito più valore?

La garanzia di riciclabilità rappresentata dal simbolo degli anelli di Moebius è l’etichetta più riconosciuta in Europa con un indice di riconoscibilità dell’86% e alla quale viene attribuita maggiore importanza, segue con il 64% il Forest Stewardship Council (FSC) mentre il 55% conosce il Programme for the Endorsment of Forest Certification (PEFC).

Gli shopping bag


I consumatori preferiscono i sacchetti di carta per il loro impatto ambientale in termini di riciclabilità (52%), compostabilità (47%) e realizzazione con materiali rinnovabili (43%).

Gli shopper di cotone e tela ottengono un riscontro elevato per le loro caratteristiche fisiche come la sensazione al tatto (59%), la durevolezza (55%) e l’attrattività (52%).

In conclusione i risultati del sondaggio ci mostrano una fotografia di consumatori europei sempre più consapevoli dell’impatto che gli imballaggi hanno sull’ambiente, in particolare quelli usa e getta, e già attivi nel mettere in atto comportamenti più virtuosi per ridurre l’uso degli imballaggi in plastica e preferendo come materiale la carta e il cartone che sono ritenuti migliori per il loro impatto ambientale.

Anche la Distribuzione Moderna si sta impegnando sempre più per aumentare l’utilizzo di imballaggi eco-compatibili, visto che almeno il 48% degli intervistati dichiara di essere disponibile a evitare i rivenditori che non si impegnano attivamente per la riduzione degli imballaggi non riciclabili.